trama
Nel campiello - commedia popolare e “povera”, scabra nei gesti e nel linguaggio, ambientata in una di quelle piazzette veneziane che sono in realtà il salotto e il luogo di incontro e di scontri del popolino - Goldoni riafferma le sue qualità di grande realista e osservatore umanissimo, ma non certo bonario e lezioso, della vita e della società del suo tempo. Doti che del resto emergono anche nelle sue commedie di ambiente borghese, seppure rivestite di altri panni, e che qui ricorrono a uno straordinario uso del verso e della rima, quasi a sottolineare l’innata eleganza del linguaggio degli umili, così vicina alle sue più autentiche e vitali ragioni espressive. L’allestimento qui riveduto nel testo è adattato con particolare attenzione alle caratteristiche del gruppo.
Note di regia
Il segreto del fascino di Venezia forse sta nella sua apparente immutabilità, nel suo resistere al tempo. Venezia, prima ancora che un'anomalia urbanistica, è un modo inedito di stare al mondo, è l'esistenza reinventata da cima a fondo, è un laborioso e delicato capriccio dell'Essere..Spesso mi capita di sostare in un campiello veneziano e dopo un po' mi accorgo di guardare la vita che vi si svolge con lo sguardo incredulo e inebetito di un turista che vede Venezia per la prima volta. Il suo sguardo non vede, non guarda. Perché il suo è uno sguardo che immagina. E allora quel campiello che ho davanti diventa per me il perimetro magico di un luogo senza tempo dove tutto può accadere. E tutto accade in un giorno, in una fredda giornata di febbraio durante il carnevale dell'anno 1756, l'anno in cui fu scritta la commedia ... Tutto accade in un campiello, in uno spazio di realismo magico, spazio del rito del gioco e del rito dell'amore, spazio di vita in comune, di scontri e di riappacificazioni: il campiello come luogo teatrale del quotidiano e nello stesso tempo luogo dell'anima nel quale si scioglie la differenza tra vita reale e teatro, tra realtà e finzione scenica. Il campiello come luogo della nostalgia di un tempo che forse non c'è mai stato: un tempo dove l'amore era amore, la gioia era gioia, la baruffa era baruffa, gli addii erano addii... Un tempo in cui l'incertezza del domani non faceva perdere la voglia di vivere il presente. Il Campiello è "una festa poetica" per gli orecchi e per gli occhi: un concerto di voci, un continuo movimento di emozioni, un universo chiuso, ripiegato su se stesso, nel quale tutti i personaggi vivono allo stesso ritmo, in "osmosi" per così dire nei confronti dell'ambiente. "Vi si gioca, vi si balla, vi si fa chiasso, ed ora è il soggiorno del buon umore, ora il teatro delle risse": il campiello sembra essere un utopistico spazio in cui niente può più accadere: una sorta di numerosa famiglia nella quale i battibecchi che possono nascere tra i vari membri finiscono sempre col placarsi nell'interesse della comunità. Un microcosmo armonioso minacciato dall'intrusione di elementi estranei. E sarà la presenza di un foresto, il Cavaliere, in cerca di un "ultimo piacere", a minacciare la pace del campiello. Il campiello è uno spazio senza padri, abitato e dominato dalle donne. Tre vecchie, tre giovani, un ragazzo. Gli uomini sono assenti o non appartengono al campiello: Fabrizio è un ospite casuale. Il Cavaliere è un visitatore di passaggio, Anzoletto vive altrove. Il campiello è uno spazio in cui si vive e si guarda vivere. Uno spazio di speranze impossibili dove vecchie madri sognano di tornare fanciulle, dove giovani figlie sognano di liberarsi al più presto della loro condizione di putte. Un luogo di concreti atti quotidiani e nello stesso tempo luogo del gioco e della festa. Uno perimetro di utopica innocenza attraversato da viandanti alla ricerca di un isola ( o forse di una Venezia) che non c'è.
Scheda tecnica
Produzione 1987
Gruppo teatrale Il Mosaico - Rovigo
Responsabile Emilio Zenato
Telefono 0425.200255 - 334.3286382
TITOLO DELL'ALLESTIMENTO
IL CAMPIELLO
Autore: Carlo Goldoni
Siae: no - autore di pubblico dominio (non tutelato)
Atti: 2
Intervallo: 10 minuti
Durata: 1h e 30 minuti
Attori: 12 attori
Genere: commedia brillante in dialetto veneziano
Età spettatori: tutte
Pieghevoli di sala: forniti da Il Mosaico
Locandine: 33x70 fornite da Il Mosaico
DIMENSIONI MINIME PALCOSCENICO
Larghezza: 6mt
Profondità: 6mt
Altezza: 4mt
Chiodi e/o viti di scena: si
Utilizzo pesi di ancoraggio scena: si
Scale accesso platea: si
Quadratura nera: si
Sipario: si
Sala Oscurabile: si
CARICO LUCI:
6kw - 380v-220v
Presa 380v: n.1 da 32A o 63A pentapolare (3F+N+T)380v
Presa 220v: n.1 da 16A
Americane: no
Piantane proiettori: nr. 2 in sala fronte palco
Posizione regia luci-audio: in palco
FOTO E PIEGHEVOLE DI SALA PER STAMPA
Gallery